Intervista con Pierluigi Vettorello, autore del libro “È tutto a post”

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Pierluigi Vettorello

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Pierluigi Vettorello, architetto con la passione per la scrittura, ci parla del suo primo libro: “È tutto a post” (https://ilprato.com/libro/e-tutto-a-post/) .

è tutto a post

Intervista all’Autore a cura di Marta Molinari

  • Come è nato il libro?

Sono stato fortunato. Molte persone mi hanno chiesto di raccogliere i post che ho scritto negli anni in Facebook e alcune si sono proprio impegnate per farmi andare nella giusta direzione. Ho raccolto in un manoscritto quelli che secondo me erano i pezzi più belli e seguendo le loro indicazioni l’ho inviato a un bel po’ di case editrici. Il Prato Editore è stata l’unica casa editrice che ha creduto nel potenziale di quel manoscritto e ha realizzato il sogno di farmi pubblicare il libro.

  • Ho notato che scrivi con frasi molto brevi e secche. Come mai?

Ho cominciato a scrivere raccontando ciò che succedeva ai miei figli ancora piccoli. E nella realtà la velocità con cui succedono le cose mal si concilia con una narrazione a largo respiro. Spesso ho raccontato episodi scrivendo brevi serie di frasi senza punteggiatura per trasmettere la sensazione di come a volte un secondo si dilata a rallentatore. Negli anni ho trovato un mio modo di scrivere che credo riesca a coinvolgere in prima persona chi legge. Alla fine però credo sia anche un’avversione totale per la punteggiatura.

  • Le tematiche che tratti quali sono?

Parlo di ciò che mi succede nella vita di tutti i giorni in tutti i suoi aspetti. Quando mio padre se n’è andato mi sono fatto una serie di domande e mi sono chiesto cosa sarebbe rimasto ai miei figli di me se il giorno dopo me ne fossi andato anch’io. Ho deciso perciò di raccontarmi mettendomi completamente a nudo anche nei difetti e ho trasformato Facebook nel mio diario quotidiano sapendo che sarei stato anche giudicato e magari sbeffeggiato per ciò che scrivevo e di come mi descrivevo. Ma sono felice di averlo fatto. Se i miei figli un giorno vorranno sapere chi ero veramente basterà che leggano ciò che ho scritto. Credo di avere inconsciamente creato una sorta di mappa del tesoro per loro.

  • C’è un post a cui sei più legato?

In realtà sono legato a tutti i post perché raccontano come si sta srotolando la mia vita. Quando mi racconto cerco sempre di essere profondamente autoironico e di non prendermi mai troppo sul serio. Scrivo soprattutto delle cose ridicole che mi capitano perché a me piace soprattutto il lato sorridente della vita. Però non mi tiro mai indietro a raccontare le cose che mi toccano nel profondo. A pensarci bene forse c’è un post a cui sono più legato e che non a caso è all’inizio del libro. Si chiama Uber Alles e l’ho inserito a pagina due perché volevo che il lettore si facesse già da subito un’idea di come mi rapporto con la vita.

 

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