La polvere che si deposita è il primo e più evidente indizio dell’inutilizzo delle cose e, quindi, della loro inattualità. E nulla più di uno scaffale di libri impolverati è, oggi, di contro al mondo dell’efficienza della prestazione tecnica, dell’intrattenimento spettacolare e della mobilitazione totale capitalistica, l’emblema dell’inutilità e dell’inattualità.
La “Biblioteca della polvere” lo fa proprio, rivendicando, con esso, il gusto eccentrico della ricerca culturale, il valore eversivo dell’erudizione, l’ostinata pazienza della cura, l’inesausta passione per la lettura.