Costruzioni prospettiche, modelli iconografici, intenzionalità narrative: originalità e derivazioni nella Pala di Castelfranco di Giorgione

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Le caratteristiche più originali della Pala di Castelfranco di Giorgione risiedono nella sua impaginazione prospetticamente sfuggente, nell’innalzamento della posizione della Vergine, nell’apertura paesaggistica tendenzialmente illimitata del fondale, nella riduzione al minimo del numero dei personaggi.

Il presente studio indaga i motivi che avrebbero indotto Giorgione, sempre attento a soppesare qualunque dettaglio delle sue opere, a compiere tali scelte compositive, in gran parte percettivamente ingannevoli, e ad introdurre nella grande tavola elementi architettonici e particolari in grado di catturare l’interesse degli uomini del suo tempo, rivelandone il significato unicamente a coloro che fossero stati in grado di decifrare il proprio ermetico codice comunicativo.

Emergono così alcuni dei contenuti racchiusi ed occultati abilmente nella grande tavola, ispirati in gran parte a fatti di storia e di cronaca di stringente attualità. Tra questi spiccano precisi rimandi alle persecuzioni ebraiche innescate dall’accusa di commissione di infanticidi rituali: eventi cruenti e sanguinosi che, a partire dalla fine del XV secolo, suscitano l’interesse dell’artista, scuotendone la coscienza e la sensibilità.

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Ugo Soragni (Vicenza, 1953) è studioso di storia dell’arte rinascimentale veneta e lombarda e di storia dell’urbanistica medievale, moderna e contemporanea. È autore di numerosi volumi, saggi e ricerche e ha pubblicato, per i tipi de Il Prato, Giorgione e il culto del Sole. Eresie e significati nella pittura del Rinascimento (2009).
È stato dirigente generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e ha ricoperto, da ultimo, l’incarico di direttore generale Musei. Dal 2007 dirige l’annuario nazionale “Storia dell’urbanistica”.
È componente della commissione scientifica delle Scuderie del Quirinale e del consiglio di amministrazione della fondazione Il Vittoriale degli Italiani.
Insegna legislazione dei beni culturali all’Università di Padova.