Cedimenti e dissesti strutturali della chiesa di San Bernardino a Sesto Calende: ricorsi storici
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Il testo raccoglie e riordina, per la prima volta, le vicende storiche che portarono nel 1905 alla costruzione della nuova chiesa di San Bernardino a Sesto Calende. Questo edificio ha sostituito una chiesa più antica risalente al XV secolo, sempre dedicata al santo senese. L’antico manufatto, come quello moderno, era situato a poche decine di metri dalla riva del Ticino, laddove esso sfocia dal Lago Maggiore e dopo quasi cinque secoli, nel 1904, esso fu demolito al termine di un lungo dibattito sui danni causati dal cedimento del terreno di sedime. E la storia sembra ripetersi.
A poco più di un secolo dalla sua edificazione, anche la chiesa moderna presenta i segni evidenti dei danni causati da un analogo cedimento del terreno: fuori piombo delle colonne e del campanile, marcato sprofondamento delle colonne e della facciata nella pavimentazione, quadri fessurativi diffusi in sommità.
Il testo descrive la costruzione e l’evoluzione dello stato di conservazione sino ai giorni nostri. Oltre a consentire lo studio del comportamento statico delle strutture, il materiale raccolto fornisce una base per guidare i futuri interventi che dovranno contrastare i danni alle strutture. La tipologia di terreno su cui è stato edificato rende infatti necessaria una costante cura del manufatto, per sorvegliare il suo danneggiamento nel tempo e così evitare la sorte toccata all’antica chiesa di San Bernardino.
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Giuliana Cardani, architetto con dottorato in Conservazione dei Beni architettonici, ricercatore in Restauro, docente presso la Scuola di Architettura del Politecnico di Milano, dove insegna dal 2005 Restauro architettonico, Caratteri costruttivi dell’edilizia storica, Valutazione dei dissesti statici, Tecniche del recupero e della manutenzione edilizia, Conservation of the Architectural Heritage, Restoration methods and practices e, ultimamente, Patologie e diagnosi dell’edilizia storica. Il suo interesse è rivolto prevalentemente alle costruzioni in muratura storica, ai materiali, alle tecniche costruttive, all’evoluzione storico costruttiva, ai danni strutturali e alla vulnerabilità sismica sia dei singoli edifici sia delle aggregazioni complesse nei centri storici. È titolare di contratti di ricerca applicati a diversi beni culturali, in cui si occupa di monitoraggio e di tecniche di indagine diagnostiche con metodi non distruttivi.