Gioacchino da Fiore e la filosofia
€ 20,00
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Anno | 2013 |
€ 20,00
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Anno | 2013 |
Gioacchino da Fiore (1135-1202) contrapponeva alla “Chiesa di carne”, ossia alla Chiesa-istituzione temporale (alla Chiesa dei “tiepidi”, come la chiama l’Apocalisse, con tutti i suoi poteri, le sue gerarchie, i suoi privilegi e le sue ricchezze), una “Chiesa dello spirito” in grado di aprirsi realmente e con umiltà alla sofferenza del mondo. Una Chiesa dei poveri, degli afflitti e dei perseguitati, come ben comprenderanno i Francescani spirituali che, alla fine del XIII secolo, rilessero Gioacchino nella prospettiva di Francesco. Una Chiesa in cui, cioè, si attuasse concretamente quell’estensione pentecostale dello Spirito che i Vangeli ci tramandano, ma che Gioacchino non interpretava come il rinvio ad un’astratta dimensione trascendente, bensì nella trascendenza immanente dell’imminenza del futuro storico. Gioacchino pensa fino in fondo la divinizzazione dell’uomo quale compimento della vicenda storico-universale iniziata con la creazione, annunciata nell’incarnazione e garantita dalla simmetria filiale fra l’uomo e il Cristo nella terza persona della Trinità. Quello Spirito che, come dice l’apostolo, “soffia dove vuole”.
Ecco dunque l’impegno a realizzare, qui e ora, sulla terra, un’età dello Spirito che sarebbe approdata ad una effettiva subversio dell’ordine sociale ed ecclesiale esistente, al superamento di ogni letteralità istituzionale, scritturistica e liturgica. Non è solo il filosofo marxista eterodosso Ernst Bloch a indicare in Gioacchino il profeta di una società senza padroni né dogmi, una società di Libero Spirito e di Spiriti Liberi, una vera “democrazia mistica”. Ma anche per il dotto e prudente cardinale Henri De Lubac il nostro abate diviene il precursore di tutte le rivoluzioni della modernità e del germe sotterraneo che le alimenta. A Gioacchino e al suo pensiero, ai “margini della filosofia”, questo libro è dedicato, nella convinzione che ci sia sempre tempo per tornare a sperare in un mondo nuovo e soprattutto migliore.
Prefazione di Diego Fusaro.
“Gioacchino da Fiore e la filosofia” è un testo di sicuro interesse per gli studiosi e appassionati di filosofia, per gli studenti e docenti universitari.
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Anno | 2013 |
Andrea Tagliapietra (Venezia 1962) è professore ordinario di storia della filosofia presso l’Università San Raffaele di Milano, dove insegna anche storia delle idee ed ermeneutica filosofica. Dirige la rivista internazionale Giornale Critico di Storia delle Idee ed è coordinatore del Centro di Ricerca Interdisciplinare di Storia delle Idee. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: Filosofia della bugia. Figure della menzogna nella storia del pensiero occidentale, Bruno Mondadori, Milano 2001 (nuova edizione 2008); La virtù crudele. Filosofia e storia della sincerità, Einaudi, Torino 2003 (premio Viareggio-Rèpaci per la saggistica 2004); La forza del pudore. Per una filosofia dell’inconfessabile, Rizzoli, Milano 2006; La metafora dello specchio. Lineamenti per una storia simbolica, Bollati Boringhieri, Torino 2008; Il dono del filosofo. Sul gesto originario della filosofia, Einaudi, Torino 2009; (con Gianfranco Ravasi), Non desiderare la donna e la roba d’altri, il Mulino, Bologna 2010; Icone della fine. Immagini apocalittiche, filmografie, miti, il Mulino, Bologna 2010; Sincerità, Raffaello Cortina, Milano 2012.