Tensioattivi e chelanti per il trattamento di opere policrome – Nuova edizione

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Collana

Anno

2021

Tensioattivi e chelanti ampliano il dominio di azione dell’acqua, in trattamenti di sola pulitura superficiale o di rimozione di sostanze filmogene, estendendolo a categorie specifiche di materiali, e rendendone l’azione stessa più precisa. Con i tensioattivi l’acqua diviene capace di azione verso quei materiali che per loro natura sarebbero non affini ad essa: materiali idrofobi, come i lipidi.

Con i complessanti e chelanti l’acqua diviene capace di azione verso quei composti inorganici scarsamente solubili, e verso quei materiali caratterizzati da una componente ionizzabile o già ionica, già così all’origine o acquisita nei processi di invecchiamento.

I tensioattivi inoltre permettono la combinazione dell’ambiente acquoso con solventi con esso immiscibili, a costituire emulsioni. Grazie a questa copresenza di “principi antitetici”, la polarità della fase acquosa e la apolarità della fase solvente, si riescono ad esempio ad ottenere rimozioni di materiali filmogeni complessi come i leganti misti; rimozioni che non sarebbero conseguibili coll’utilizzo delle singole fasi, anche se usate in successione.

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2021

Paolo Cremonesi, chimico formatosi anche nel restauro dei dipinti, svolge la sua attività didattica, di ricerca e di consulenza, come libero professionista in vari paesi europei.