Questo volume vuole mettere a fuoco il tema delle superfici di intonaco e in laterizio a vista che, combinandosi tra loro, formano con la pietra le architetture dei fronti. Le quattro parti del libro, a questo scopo, intendono offrire una sequenza, logica e funzionale, dalla conoscenza all’intervento.
La prima parte ha indagato i caratteri degli intonaci e delle murature a vista, portando a nuove acquisizioni e a un quadro di riferimento densamente esemplificato: ne emerge un tessuto di cultura figurativa e materiale che permette di meglio comprendere la ricchezza e l’articolazione storica e costruttiva che Venezia offre con questi suoi elementi.
La seconda parte, dopo aver descritto il quadro normativo attuale e averne indicato le criticità, svolge riflessioni e affermazioni, sulle diverse componenti dell’immagine di Venezia e sul ruolo svolto dagli interventi sulle superfici nel suo permanere/mutare; propone infine criteri e indirizzi ai quali riferire gli interventi sulle superfici.
La terza parte rilegge interventi realizzati negli ultimi decenni, non di rado di notevole pregio, ne analizza e compara le motivazioni, le modalità e gli esiti; la suddivisione in edifici con murature a vista o rifinite, in architetture a marmorino o cocciopesto, insieme alla fondamentale “non categoria” dell’edilizia minuta o composita (“le altre case”) mira a proporre una prima casistica tematica di riferimento.
Il quarto e ultimo nucleo riparte dalla conoscenza approfondita attraverso l’analisi chimica e petrografica di campioni significativi e propone un “saper fare” costruito sulla formulazione “inversa” delle malte di risarcimento e sulla realizzazione di campionature speculari agli esemplari antichi riconosciuti.
Il volume è a cura di F. Doglioni, L. Scappin, A. Squassina, F. Trovò
Contributi, oltre che dei curatori, di:
L. Bassotto, G. Berto, I. Cavaggioni, R. Codello, C. Ferro, M. Menaldo, F. Rizzi
Francesco Doglioni, già docente di restauro allo IUAV, ha dedicato attenzione allo studio delle superfici dell’architettura, considerata come il luogo in cui i segni della costruzione, stratificati nel tempo, si manifestano e sono leggibili.
Luca Scappin, architetto e dottore di ricerca in ‘Storia dell’architettura, scienza delle arti e restauro presso la Scuola Superiore di Studi Avanzati di Venezia. Ha collaborato e collabora a ricerche ed attività didattiche presso IUAV di Venezia.
Angela Paola Squassina, architetto, specializzata in restauro. Impegnata in attività didattiche e di ricerca presso lo IUAV dal 1998, in particolare sui temi della stratigrafia dell’architettura e della risposta conservativa al degrado, dal 2009 è docente a contratto di restauro architettonico presso IUAV.
Francesco Trovò, architetto dal 2002 presso IUAV di Venezia, dal 2010 svolge il ruolo di architetto presso la Soprintendenza ABAP per il comune di Venezia e Laguna. Dal 2003 svolge attività didattica e di ricerca, prima in ambito IUAV e poi promuovendo attivamente la collaborazione tra Soprintendenza e altri soggetti, quali l’università e le associazioni di categoria.