Lo specchio della città. Architettura, ambiente e psicologia

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Il saggio affronta il rapporto tra l’ambiente costruito e la vita psicofisica dei suoi abitanti mettendo in evidenza alcuni degli aspetti meno noti di questa interazione. La psicologia ambientale è il punto di vista dal quale scaturisce l’analisi che l’autrice propone nella maniera del saggio divulgativo, ma nel pieno rispetto delle regole della pubblicazione scientifica. Lo scritto, tendente all’informazione, si fonda su teorie generali e ricerche specifiche, e si concentra su fenomeni ascrivibili a una mala architettura, quella che per decenni ha condizionato la vita dei cittadini, sacrificando il loro benessere alla gloria di urbanisti e archistar.

L’opera, scritta con un linguaggio semplice e incisivo, è divisa in due parti. La prima, con un taglio didattico, introduce il lettore all’argomento trattato e ne espone peculiarità e dubbi; si affrontano tematiche relative agli effetti che l’ambiente costruito ha sull’essere umano, sul suo stato psichico e fisico; si indicano le cause urbanistiche e architettoniche di alcuni dei malesseri che affliggono gli abitanti di città moderne, con ciò indicando le modalità per evitarle. La seconda parte propone degli esempi di buona architettura attraverso l’analisi di alcuni progetti dell’architetto milanese Mario Antonio Arnaboldi, valutati a confronto con i criteri di costruzione della progettazione biofilica, un filone architettonico in cui il benessere del fruitore è una priorità assoluta.

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Sibyl von der Schulenburg figlia di due scrittori tedeschi, è il prodotto di un’educazione multiculturale che mira alla pluralità di interessi e ne considera ogni punto di vista. Dopo una prima laurea in giurisprudenza, si occupa di telecomunicazioni su fibra ottica e viaggia molto tra Europa, USA, Giappone e Cina, prendendo appunti sulle le differenze culturali espresse in ambienti tanto diversi tra loro. Un secondo percorso di studi in materie psicologiche la porta a considerare i rapporti culturali e ambientali in maniera diversa, e pubblica un saggio sul bilinguismo dal punto di vista psicologico.
Si occupa e preoccupa di sciogliere i nodi della Babele moderna, affrontando l’elemento “tempo” nei suoi romanzi storici aderenti alla storiografia e si dedica al recupero sociale dei detenuti per motivi di giustizia fondando l’associazione Artisti Dentro Onlus. In questi campi si manifesta con interventi a giornate di studio e saggistica, sempre su base psicologica e sempre provando a sondare qualsiasi osservatorio diverso da quello usuale.
Le sue opere sono tradotte in inglese, tedesco e greco.