Pianà ant la stubia. Impronte nella stoppia. Rime e liberi versi dialettali

 20,00

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Collana

Anno

2021

La vita di un borgo, di una comunità contadina, con la sua parlata dialettale rivive in questo libro di poesie nel suo spirito, nella semplicità, nell’ingenuità e nella saggezza.

La poesia accende i ricordi, il dialetto li rende presenti, vivi; sono personaggi che dialogano, si muovono, agiscono, sprigionano energia e sentimenti con quell’innocenza che improvvisamente può trasformarsi in ipocrisia. Il periodo bellico, il dopoguerra ed il passaggio da una civiltà contadina ad una industriale sono temi che segnano il trascorrere della vita.

Questi mutamenti significativi e traumatici da alcuni sono accolti come una disgrazia, con rassegnazione, da altri come opportunità, una resurrezione e una speranza, sentimenti che ci riportano, in diverse tappe, ai giorni nostri. Il dialetto sembra affrontare in modo ironico e grottesco ogni situazione, offrendo, a modo suo, con una affermazione od un proverbio ad hoc, una risposta ad ogni avvenimento positivo o negativo, soffermandosi sui piccoli particolari che, grazie ai versi poetici, rendono più intriganti e fantastiche le storie.

Questo libro è un “rewind” di vita vissuta che, raccogliendo i segni visibili e le orme  lasciate dal passato, non si limita a girovagare per le vie del borgo, ma si alimenta, aprendo una finestra sul mondo, della realtà e della quotidianità interpretata e presentata in modo sintetico con lo spirito dialettale.

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Anno

2021

Franco Badella, nato a Felizzano nel 1950 laurea in Economia e Commercio conseguita presso l’Università di Genova nel 1975. Nello stesso anno impiegato presso azienda metalmeccanica leader nel settore enologico in Canelli. Nel 1979 assunto presso importante istituto di credito nazionale dove, in filiali diverse per il Piemonte, ha ricoperto diversi ruoli sino al 2008, anno in cui è avvento il pensionamento.
Fuori dall’ambito lavorativo, oltre alla dedizione alla famiglia, ha manifestato interesse per ogni attività socio culturale volta a promuovere il territorio Felizzanese. Consigliere della proloco in diverse occasioni, dirigente della sportiva e animatore di diverse iniziative quali il carnevale, e le raffigurazioni della passione e del presepe.
Per diversi anni ha collaborato con la parrocchia nella realizzazione delle recite per il Natale e le feste della mamma curando la stesura dei testi. Lo scrivere è una sua passione innata e collabora costantemente con articoli e rubriche alla realizzazione del bollettino parrocchiale.
Consigliere comunale in due diverse legislature ricoprendo per un certo periodo anche il ruolo di assessore. Da alcuni anni il dialetto è diventata la sua passione.