Fichte e Gentile. Studio sull’umanesimo trascendentale

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Il rapporto tra il pensiero di Fichte e quello di Gentile appare come qualcosa di consolidato, tanti sono i fugaci cenni che assai spesso, nei luoghi più diversi, si son fatti e si fanno paragonando tra loro i due filosofi, al punto che è ormai scontata e condivisa l’immagine che vede nel grande padre dell’attualismo «il Fichte esplicito attraverso lo Hegel» (M. F. Sciacca). In verità, si rimane stupiti apprendendo che uno studio che abbia come tema precipuo il rapporto dei due autori, e sul versante storico e su quello teoretico, non sia mai stato scritto, fatta eccezione per un breve articolo del 1964.

Il presente lavoro non esaurisce l’insieme delle questioni derivanti dal confronto tra i due autori, ma inquadra per la prima volta tale rapporto con chiarezza e precisione come un problema, arrivando poi a definire in che misura e per quale verso si possa parlare di un’influenza di Fichte sulla riforma della dialettica hegeliana operata da Gentile. Esso è dunque anche un invito a ripensare entrambi gli autori e il loro rapporto, fornendo però le coordinate che permettono di riconoscere in ciascuno dei due anzitutto le peculiarità oltre agli elementi in comune, questi ultimi rintracciabili solo a partire dalla relazione che il loro pensiero intrattiene con il significato dell’Umanesimo.

Prefazione
Hervé A. Cavallera

Postfazione
Massimo Donà

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Maurizio Maria Malimpensa (1993) è un giovane studioso di filosofia. Dopo la maturità classica, si è laureato presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano nell’a.a. 2014/2015 presentando la tesi che qui si pubblica rielaborata. Successivamente vi ha conseguito il titolo magistrale in Scienze filosofiche nell’a.a. 2016/2017 con uno studio sulla filosofia di Fichte e i suoi rapporti col nichilismo. Attualmente è Dottorando con borsa presso l’Università degli Studi di Padova. I suoi interessi scientifici riguardano il rapporto tra la filosofia teoretica e quella pratica, la teologia e l’estetica, con particolare riferimento alla filosofia classica tedesca, alla filosofia italiana tra Ottocento e Novecento e alla cultura dell’Umanesimo e del Rinascimento. Ha studiato con Massimo Donà, Piero Coda, Massimo Cacciari e Vincenzo Vitiello.