Crematistica. Metafisica ed economia nella “politica” di Aristotele

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Nel I libro della Politica di Aristotele, il termine greco χρηματιστική ha dato origine a diverse scelte di traduzione da parte degli studiosi. Se traslitterato come “crematistica”, esso sembrerebbe perdere il riferimento che originariamente aveva nella lingua greca con vocaboli appartenenti al campo semantico della ricchezza e dei beni. D’altro canto, la sua esplicitazione come “arte di accumulare denaro”, potrebbe nascondere un altro significato.

Infatti, nella definizione del concetto di “crematistica”, Aristotele utilizzò l’aggettivo ἄπειρος (illimitato): in un senso quest’ultimo sancirebbe l’accumulo senza limite (πέρας) delle ricchezze, per un altro verso potrebbe essere riferito all’assenza di un “fine” nella medesima attività dell’accumulo, in quanto Aristotele nel V libro della Metafisica stabilì che uno dei significati di limite (πέρας) è fine (τέλος). L’attività “crematistica” veniva svolta principalmente dagli schiavi, i quali non erano visti come uomini dotati di ragione (λόγος), ma come strumenti animati. I cittadini ateniesi tendevano a vivere senza lavorare, impiegando gli schiavi in quasi tutte le attività lavorative, esclusa la politica.

In questo scenario, l’attività “crematistica” poteva essere necessaria persino nella sua forma peggiore, quella contro la natura razionale dell’uomo: se la “crematistica” fosse stata svolta da animali non razionali (come gli schiavi) ed amministrata con la legge (νόμος), avrebbe potuto soddisfare l’autosufficienza della πόλις, che era il fine (τέλος) di qualsiasi comunità o famiglia e condizione necessaria per una vita felice.

Prefazione di Diego Fusaro e Giuseppe Girgenti.

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Simone Marsilio, nato a Varese nel 1995, ha conseguito nel 2017 la laurea triennale in filosofia presso l’Università “Vita-Salute San Raffaele” di Milano con dignità di pubblicazione. Per l’anno accademico 2017/2018 è risultato uno dei quattro vincitori del Premio di Merito della facoltà, utile al proseguimento dello studio magistrale in Filosofia del Mondo Contemporaneo presso lo stesso ateneo. Allievo dei professori G. Girgenti e D. Fusaro, i suoi interessi spaziano dalla filosofia antica agli ambiti etico-economici.